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Questa settimana ha inizio il vero e proprio countdown al Natale. Già nei giorni scorsi vi avevamo dato qualche suggerimento per organizzarvi al meglio e idee regalo da fare con le vostre manine. Ora andiamo nello specifico proponendovi dei veri e propri menu.
Ad accompagnarci in questo percorso degustativo, ci saranno gli abbinamenti di vino di Fabrizio Gallino, in arte Enofaber, che (grazie al cielo!) si diletta a scrivere della sua grande passione, il vino, e a condividere quello che sa sul suo blog e su Twitter. Anche se appartiene alla scuola piemontese dell’Esageruma nen, per noi è stato un grande privilegio che si sia reso disponibile a condividere anche con Madeinkitchen.tv un po’ della sua esperienza. Potete leggere la sua bio in questa pagina del suo blog.
Insieme a lui, potrete decidere quale vino abbinare al piatto speciale del vostro Natale, rispettando prezzo e qualità… e il vostro gusto personale.
Partiamo così con una proposta per il menu di Natale tradizionale. Domani invece, proporremo un menu light e uno vegetariano. Il menu è da considerarsi completo di antipasto, primo, secondo e dolce ed è stato composto seguendo le vostre ricette inserite nella community.
Menu tradizionale
1) Antipasto
Si parte da un classico panettone gastronomico da farcire con gli ingredienti preferiti, anche se blogdolci propone gamberetti, maionese, burro, prosciutto, paté d’olive e salmone.
Vino: Si può iniziare con un vino bianco molto semplice: un Erbaluce di Caluso, un Arneis o un Gavi per stare in Piemonte. Oppure un Grechetto di Todi per andare verso il centro Italia. Vini comunque giovani, di pronta beva, immediati e giocati sul note floreali e fruttate, acidità importante in bocca ma senza grosse strutture. Un inizio lieve e leggero
2) Primo piatto
Lasagne di crepes con i funghi di Lacuocaerrante oppure delle linguine all’aragosta di Mimmo Corcione.
Vino: Sono due primi molto differenti tra di loro: se venissero serviti in questo ordine allora si potrebbe pensare ad un bianco con una certa struttura, una certa importanza. Un Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva o Superiore con alcuni anni sulle spalle, potrebbe starci bene. Se l’ordine fosse invertito e si volesse “esagerare”, allora, il bianco come un Vermentino sardo con le linguine all’aragosta e un rosso non troppo importante e “profondo” per le lasagne: un grignolino o un lagrein altoatesino, entrambi abbastanza giovani, dotati di buona acidità e tannicità.
3) Secondo
Polpettone alla toscana della Redazione o in alternativa filetto al pepe verde di Califano.
Vino: Qui abbiamo due piatti importanti, giocati su certe complessità. Necessitano entrambi di un vino abbastanza strutturato, dotato comunque di buona acidità e trama tannica. Resterei comunque in un ambito territoriale e visto che si parla di polpettone alla toscana andrei su Rosso di Montalcino o su un Vino Nobile di Montepulciano.
4) Dessert
A scelta tra il pangiallo natalizio con frutta candita e uvetta, oppure gli struffoli napoletani di Mimmo.
Vino: Per due dolci del genere o si segue la tradizione abbinando un Passito, ad esempio un Passito di Pantelleria, un Erbaluce Passito o un Vin Santo. Oppure si va su abbinamento un po’ più semplice: Moscato d’Asti.
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Se il tema del vino vi appassiona, vi consigliamo di seguire il wine blog di Enofaber.
Un grazie speciale a Tirebouchon per il supporto.
21. dicembre 2010 a 8:05 am
io ma sono opinioni personali
per l’antipasto ci metterei il Grillo
il primo a tutto rosso …anche con il pesce ok il lagrein altoatesino
ma anche un Nero D’Avola ammorb con il Cabernet (gia’ provato abbinamento)
il resto concordo
Lorella
21. dicembre 2010 a 9:07 am
Ma che bella idea..!) Sono proprio i giorni in cui..(da tanti Natali..) ci si scervella per abbianre qualcosa di buono e qualcosa di ottimo….
Grazie mille per le idee azzeccate e..seguirò con molto interesse ed entusiasmo ogni…pagina pubblicata:)
Eno..gastronomicamente riconoscente
bianca
21. dicembre 2010 a 1:56 pm
Lorella e Tartetain, grazie per i vostri commenti
Sul Grillo assolutamente d’accordo, cara Lorella. Sul Nero d’Avola devo ammettere la mia scarsa conoscenza del vitigno e quindi non mi era neppure venuto in mente…
La cosa importante, però, è che l’abbinamento sia stato il migliore per voi, quello che vi ha regalato più emozione e soddisfazione. Le mie sono semplici indicazioni, non esiste una scienza esatta nell’abbinamento. Il gusto soggettivo è alla fine l’ultimo vero padrone