Il profilo migliore del ravanello
Facciamo un salto a Bologna per salutare il nostro ospite di oggi, il fotografo, anzi, il Food-O-grafo Alessandro Guerani! Una ricetta pubblicata su internet, su una rivista o su un libro di cucina, diventa più o meno apprezzata e gettonata a seconda di quanto sia bella la foto che la illustra. Pure l’occhio vuole la sua parte, e nel caso di Alessandro Guerani, l’occhio ottiene una gran bella parte! Ma lasciamo che Alessandro ci parli di se stesso, del suo blog e del suo rapporto con la cucina e la fotografia…
MiK: Il cibo diventa il protagonista delle tue foto, e nei post del tuo blog spesso aggiungi anche le ricette dei piatti che fotografi, ma come consideri l’Alessandro-cuoco, separato dall’Alessandro-fotografo?
Alessandro: Lo considero separato perchè lo vedo come un povero sguattero di cucina, non molto esperto del lavoro, tiranneggiato dal suo “principale” fotografo che gli dice fai questo, metti quello lì, “no no devi fare cuocere così perchè sennò poi è brutto da vedersi nella foto”, “ma insomma, come è che non riesci a tagliare a la julienne come si deve?”. Penso che prima darà le dimissioni (appena il fotografo troverà un’altra vittima che gli prepari il food styling).
MiK: Nelle tue foto le figure umane sono assenti, o quasi. Trovi più espressivo un piatto di tagliatelle al ragù di una persona?
Alessandro: Assolutamente no, anzi. La ragione è che il mio blog è partito come un luogo in cui parlare di cucina e di foto di food. Quindi la presenza umana nelle foto era limitata a pochi casi, legati alla preparazione del soggetto principale: la ricetta. Però da circa un paio di mesi sto invece sempre più inserendo la fotografia come argomento principale del blog, per cui anche se il food rimarrà uno dei soggetti principali (è nel bene o nel male il “settore” fotografico in cui sono più specializzato) ci saranno sempre più post con argomenti diversi, fra cui anche alcuni con ritratti o immagini di persone. Anzi, a dire il vero, ne ho già pubblicati alcuni nelle ultime settimane.
MiK: Per le tue foto di food, t’ispiri ad uno o più particolari artisti o fotografi?
Alessandro: I fotografi di food che ultimamente preferisco sono quelli legati ai food editor e stylist di Marie Claire Australia: Donna Hay, Michele Cranston, Bill Granger . Quindi parliamo di fotografi come Petrina Tinslay, Con Poulos, Mikkel Vang, Gorta Yuuki. Il loro stile fresco e naturale mi è stato veramente di grande ispirazione. A questo aggiungo anche il mio background culturale da italiano, quindi i grandi pittori del rinascimento ma anche soprattutto del barocco con l’uso “drammatico” della luce. Riuscire a sviluppare un mio stile partendo da queste “fonti” è la mia aspirazione.
MiK: Le tue foto sono sempre attraenti ma anche emozionanti… c’è uno scatto che ti ha suscitato particolare emozione, o che ha un significato più forte per te?
Alessandro: Si, ma non è uno scatto di food. E’ in realta la foto che ho postato qui e che ritrae una coppia che si sta lasciando. Ero a qualche metro di distanza e i volti, i gesti e quella terribile valigia messa sul ciglio della strada a testimoniare la fine di una storia mi colpirono subito. Ho avuto qualche scrupolo a scattare perchè mi sono sentito molto coinvolto emozionalmente e tanti miei ricordi sono venuti a galla. Ma penso anche perchè siamo abituati dal cinema e dalla televisione al lieto fine mentre invece la vita è fatta pure di delusioni e sconfitte, e anzi senza queste non saremmo mai in grado di andare avanti e superare noi stessi.
MiK: Quando è nato il tuo blog? L’interazione virtuale con gli “altri” influisce sulla tua fotografia (o sulla tua cucina)?
Alessandro:Il mio blog è nato nel maggio del 2008 in quanto ho sempre creduto nella capacità “sociale” di internet. Infatti la “interazione virtuale” mi ha portato a conoscere diversi altri appassionati sia di fotografia che di cucina da tutte le parti del mondo e questo ha sicuramente influito sia sulla mia fotografia che sulla mia cucina, soprattutto come stimoli e idee nuove. Vuoi un esempio che può sembrare stupido? Il “cooling rack”. Che è quella “rete” di metallo, che assomiglia alla griglia che noi usiamo nel forno, che in Inghilterra si usa per appoggiarci sopra le pentole, piatti o dolci per farli freddare. Noi in Italia non abbiamo assolutamente nulla del genere ma ti assicuro che è sia molto funzionale, sia bellissimo da fotografare (specie quelli vecchi).
MiK: Un’ultima domanda, il nostro gioco del “se fossi”… se tu fossi un piatto, cosa saresti? E se tu fossi un ingrediente?
Alessandro: Se fossi cibo sarei una lasagna, “croccante” fuori, morbido e cremoso dentro. Un ingrediente… fammi pensare… un ravanello. Un vegetale che sa di “terra” come le ostriche sanno di “mare”. E’ bello, colorato e molto sottovalutato. Che dici? Fondiamo una lega per la diffusione del ravanello?
Adoriamo i ravanelli, ci fanno pensare alla fiaba Raperonzolo dei fratelli Grimm, hanno un sapore delicato e fresco… noi siamo disposti a partecipare alla lotta per la diffusione del ravanello!
Grazie Alessandro per i tuoi preziosi pensieri, e le tue geniali fotografie. Ricordiamo a tutti che qualche giorno fa abbiamo pubblicato una ricetta di Alessandro Guerani in anteprima dell’intervista, le Tagliatelle con Asparagi e Vongole Veraci! A noi sembra che l’Alessandro-cuoco se la stia cavando piuttosto bene…
Ovviamente, da bolognese, non posso che apprezzare questa nuova entrata nel blog!