Quando ho chiesto a mio papà di unirsi alla community di Madeinkitchen.tv, ha borbottato perplesso in italo-mantovano che avrebbe potuto al massimo condividere la sua ricetta del panino con il salame, che per lui è cosa tutt’altro che banale. Gli ho risposto che sarebbe stata perfetta e che non vedevo l’ora di leggerla, un po’ perché per il panino con il salame provo un enorme rispetto, un po’ perché a casa mia era rito quando ero piccolina. Mi ricorda l’infanzia, il campeggio e le merende di metà mattina… si spiegano un sacco di cose.
Immaginerete dunque la mia soddisfazione quando il mio schivo genitore ha scritto la sua ricetta, che a me è sembrata pura poesia e mi ha anche un po’ commossa, ed ecco perché la ospitiamo qui sul nostro blog.
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Panino col salame
Badate bene a non commettere l’errore di affrontare questo argomento con sufficienza.
Un panino col salame, se realizzato con certosina precisione, darà grande soddisfazione al gusto ma sopratutto porterà un contributo significativo alla vostra quotidiana lotta allo stress.
Fate particolare attenzione ai tempi e ai prodotti.
Ingredienti:
Pane
Salame
Tempi:
Assolutamente fra le ore 11.00 e le ore 11.30
Attrezzatura:
Tagliere
Coltellina
Il panino con il salame accetta il tipo di pane che soddisfa di più il vostro palato; io preferisco una rosetta soffiata con pochissima mollica e la crosta croccante, ma è tollerato anche il pane comune all’olio o i bauletti. Da escludere assolutamente ogni tipo di pane “composto” contenente elementi estranei (uvetta, sesamo, finocchietto, ecc..) o quello integrale o dietetico.
Una finezza non sempre facilmente raggiungibile è riuscire ad avere il pane ancora tiepido di forno.
Durante le vostre gite fuori porta dei week end raggiungete la bassa pianura padana, zona a cavallo del Po, in provincia di Mantova. Parlate con la gente in osteria o lungo la strada nel centro dei paesi e chiedete se conoscono nella zona qualche contadino che ha dei salami caserecci (da queste parti si chiamano “salami casalini”). La gente del posto è socievole e chiacchiera volentieri, ma se siete stati bravi ed avete ottenuto l’informazione, aspettatevi che il contadino produttore di salami non ve ne ceda neppure uno portando le solite scuse: “li ho fatti solo per il mio esclusivo consumo”, “non ne ho abbastanza”, “sono rimasto senza”, e così via.
Non perdetevi d’animo, esistono in zona numerosi spacci e negozi specializzati nella vendita di prodotti di salumeria come ad esempio a Rodigo all’azienda agricola Rossanelle, ma ci sono anche le macellerie o qualche piccolo negozio di alimentari dove vendono salumi di tipo non industriale. Vi ricordo che in provincia di Mantova si trovano forse più maiali che zanzare: dove volete trovare i salami buoni ?
Badate alla stagionatura del salame. Non deve essere troppo fresco e tenero ma neppure troppo duro. Deve riuscire ad addentarlo anche il nonno senza temere per la dentiera.
Una volta conquistato il “salame casalino” organizzate il panino.
Può essere gustato da soli, rilassati in solitudine o in piacevole compagnia oppure trovate una scusa qualsiasi per mangiare pane e salame con i vostri colleghi di ufficio o i vostri amici.
Ore 11.00, assolutamente.
E’ il momento del languorino, è l’orario in cui siamo “tirati” per la giornata che non si raddrizza. Calma, pensate al panino. Fermate il mondo e… tagliate.
La coltellina va affilata, state attenti a non tagliarvi le dita, sfregate fra di loro le lame di due coltelli una contro l’altra; il taglio potrà non venire come al macellaio ma fa molta scena.
Tagliate il salame con solennità, anche se siete soli, e bacchettate le dita di coloro che vi circondano tentando di fregarvi le fette ancora sul tagliere per assaggiarlo in anteprima.
Il taglio va eseguito rigorosamente di traverso in modo che la fetta si presenti allungata e non tonda. E’ assolutamente vietato tagliare il salame con l’affettatrice. Le fette non devono essere troppo sottili, qualcuno, esagerando un po’, afferma che la fetta deve avere spessore tale da rimanere in piedi.
Inserite nel pane precedentemente tagliato un numero di fette tale da coprire tutta la superficie e sbordare abbondantemente.
A questo punto, sprofondati nella poltrona preferita lasciate che le briciole del pane cadano abbondantemente sul petto e sulla pancia con un calice del vostro vino preferito sul tavolino di fianco oppure schiamazzando con i vostri amici e colleghi brindando a qualcosa che vi siete inventati per festeggiare, dimenticate i problemi quotidiani e concentratevi su quello che state addentando.
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29. ottobre 2010 a 3:36 pm
Che bella questa ‘ode al panino’. ci piace davvero tanto!
29. ottobre 2010 a 4:06 pm
Fantastico e romantico. Bellissimo leggere di gesti che sono una liturgia, di un mondo così ricco di dettagli nonostante la sua semplicità apparente.
Mi è scesa una lacrimuccia..
Complimenti a Chiara e al suo papà
29. ottobre 2010 a 5:14 pm
Grazie amici!
Sono contenta che apprezziate, riporterò all’autore
Chiara