Romanità a tavola: Maritozzi quaresimali (Pazientini)

Romanità a tavola: Maritozzi quaresimali

Nell’attesa che inizino le grandi abbuffate di Pasqua, ci gustiamo una ricetta quaresimale proposta da Elisa per la rubrica Romanità a tavola: i Maritozzi quaresimali!

Il maritozzo si diffonde a Roma già nel medioevo è una sorta di panino-brioche dolce, che viene mangiato semplice o tagliato a metà e arricchito con panna fresca.

Spesso e volentieri, tra i giovani romani, al termine di un sabato sera trascorso in giro per locali si fa sosta a fare colazione con cappuccino e maritozzo prima di tornare a casa, vi state chiedendo quale sia il top maritozzaro a Roma? Via E. Rolli, 50 qui.

Questi dolci vengono venduti tutto l’anno nelle pasticcerie e panetterie dell’Urbe. Tuttavia non tutti sanno che esiste una particolare versione di questi dolci che si fa abitualmente nel periodo quaresimale, in cui si era soliti digiunare e magiare questi dolci per darsi un pò di sostentamento, insomma. Non prevedono l’utilizzo di panna sono un pochino più rugosi e rustici all’aspetto dei classici maritozzi e prevedono l’utilizzo di uvetta o pinoli o frutta candita.

Esiste una filastrocca che si cantava tra un morso e l’altro del maritozzo, è in dialetto ma credo si capisca:

Er primo è pe’ li presciolosi;

er siconno pe’ li sposi;

er terzo pe’ li innamorati;

er quarto pe’ li disperati

MARITOZZI QUARESIMALI

Porzioni 6
Tempo di preparazione 40 minuti+lievitazione
Difficoltà 3
Prezzo indicativo 3 euro

Ingredienti

  • 200 gr di farina
  • 100 gr di uvetta sultanina lavata
  • 50 gr di burro
  • 20 gr di lievito di birra
  • 3 cucchiai di zucchero
  • 1 uovo
  • arancia candita
  • latte
  • sale

Preparazione
Sciogliere il lievito di birra in poco latte tiepido, aggiungerlo alla farina con un pizzico di sale, l’uovo sbattuto, il burro fuso e lo zucchero. Impastare e formare un panetto. Eventualmente aggiungere poco latte in più per ottener la consistenza del pane.

Lasciare in un luogo caldo a lievitare fino al raddoppio, coperto con un canavaccio

Ammollare l’uvetta in acqua calda e farla rinvenire, scolarla e aggiungerla all’impasto lievitato insieme alla scorza d’arancia tagliata a pezzettini piccoli. Impastare i maritozzi e formarne 12 arrotolandoli per darli una forma leggermente allungata.

Disporli su di una teglia da forno rivestita di carta e lasciar lievitare ancora due ore. Accendere il forno e portarlo alla temperatura di 250°, infornare e cuocere per 10 minuti (forno statico).

Si possono spennellare con una soluzione di acqua e zucchero per conferire ai maritozzi un aspetto lucido, in questo caso infornarli di nuovo per farli asciugare a forno spento.


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2 risposte a “Romanità a tavola: Maritozzi quaresimali (Pazientini)”

  1. rebeccadelsol Ha detto:

    i martozzi non si battono, poi con la panna!!!! il “baretto” che mi dici chiamarsi “il maritozzaro” lo conosco da sempre, la differenza è che da ragazzina ci andavo la domenica mattina e mi facevo pure un giro a porta portese, ora si usa andarci a notte fonda o all’alba , ma i maritozzi sono sempre quelli.
    ciao Reby

  2. Mario Ha detto:

    Anch’io sempre stato in fissa col maritozzo e panna!
    Ma non esistono quasi più quelli veri che si trovavano una volta in qualsiasi bar romano. Adesso, pensate un pò, c’è chi li fa salati. E mi sa che so pure boni!! :D

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