Buon mercoledì! Anche oggi facciamo un piccolo viaggio in giro per l’Italia per conoscere un piatto tradizionale della nostra terra.
Oggi siamo in Friuli Venezia Giulia con Rossella, autrice di Ma che ti sei mangiato e che avete già conosciuto durante il nostro #FF del venerdì. Sì, sappiamo che Rossella abita a Roma, ma porta sempre nel cuore la sua regione (vi ricordate i cjalson?) per cui chi meglio di lei poteva proporci una golosa ricetta?
E così è stato, Rossella, autrice del blog Ma che ti sei mangiato, ci presenta oggi la gubana, un favoloso dolce a tema perché realizzato in occasione della Pasqua!
Cliccate sull’immagine per leggere la ricetta completa.
1. Quale piatto della tua regione hai scelto e perché?
Ho scelto la Gubana, dolce a pasta lievitata tipico delle valli del Natisone e che ha molte cose in comune con la Putizza, dolce più giuliano. Ho scelto la Gubana perchè è un piatto delle feste pasquali, ricco e romantico, per via della sua forma a spirale e quel suo profumo dato dal ripieno generoso e dallo Sliwovitz. Quest’ultimo è un distillato di prugne.
2. Qual è la prima volta che l’hai assaggiato?
La prima volta, come dire, non si scorda mai. Ero grandicella ed ero a casa di mia cugina. La Gubana fino a quegli undici anni era un piatto tanto desiderato, ma mai assaporato. Mia madre, ottima cuoca, tranne le merendine tendeva a farci lei i dolci. Però della Gubana aveva timore e anche l’acquisto lo rimandava con la scusa che costava e che c’era del liquore.
Fu così che rimasi stupita che mia cugina mi offrisse quel dolce tanto agognato. E ricordo ancora la mia difficoltà nel chiedere quel bis che desideravo tanto.
3. Qual è la storia del tuo piatto?
La storia della Gubana in parte si lega a quella dello studel, però è tutt’altra cosa. Come lo strudel si suppone abbia un’origine orientale, per l’esatezza araba. C’è chi è stato in grado di trovare a Palma di Maiorca un dolce molto simile alla Gubana e anch’esso di origine araba, si tratta dell’enseimada. Comunque il primo documento in cui viene menzionata la Gubana è del 1409. Al Papa Gregorio XIII fu offerta in occasione del suo passaggio a Civiale.
Il nome è di origine slovena. Il gubàne friulano traduce il gibanica sloveno, che si rifà a giba ossia ruga, piega. Infatti, la Gubana è un rotolo che viene avvolto a spirale su se stesso e cuocendosi forma delle piccole pieghe. Un’altra più semplice traduzione deriva da gùbati ossia piegare.
4. Qual è il modo migliore per assaporarlo?
Come ogni dolce ricco va assaporato da solo e accompagnato semplicemente da della grappa o se si è fortunato del Sliwovitz.
6. aprile 2011 a 1:02 pm
Grazie per avermi fatto parlare di un piatto a cui tengo molto.
6. aprile 2011 a 2:30 pm
Grazie a te Rossella per aver accettato la proposta! :*