Il frullatore ad immersione è uno degli utensili da cucina (chiamatelo pure elettrodomestico, dato che è alimentato a corrente o a batteria) più utilizzati.
La sua praticità è indiscutibile: trita e riduce in poltiglia la carne, la frutta e le verdure, crea dei velouté e delle creme che difficilmente si potrebbero preparare a mano e nella maggior parte dei casi lo si può utilizzare inserendolo direttamente nella pentola di cottura.
L’inventore del frullatore ad immersione è lo svizzero Roger Perrinjaquet, e il suo primo utilizzo risale al 1950. Il bamix (così fu chiamato inizialmente questo frullatore) è stato adottato dai cuochi professionisti dai primi anni ‘60, mentre negli Stati Uniti fu introdotto soltanto nei vicinissimi anni ‘80.
Oggigiorno i frullatori ad immersione sono spesso venduti con un kit di accessori che permettono una scelta più ampia di operazioni.
Con l’ausilio dell’apposito bicchiere, si possono frullare con maggiore efficacia gli alimenti. Sottraendo l’estremità rimovibile, lo si può inserire nel tritatutto per sminuzzare con più facilità (avete mai provato a tritare le cipolle in questo modo? Semplifica di gran lunga il lavoro…).
Infine, si può sostituite l’estremità “frullante” con quella “sbattente”… cioè con la frusta In questo modo la panna e gli albumi si montano più rapidamente, senza dover ingombrare la cucina con lo sbattitore elettrico.
Foto di surlatable.com
2. febbraio 2011 a 10:30 pm
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