Venerdì scorso a Milano c’è stato un nuovo evento dedicato al cibo. Ve lo avevamo anticipato proprio qui sul blog: si è trattata della prima tappa di Le Grand Fooding, evento nato in Francia dall’idea di un gruppo di giovani appassionati di gastronomia.
Arriviamo in zona Tortona e nonostante la spaventosa fila ai cancelli, dopo una decina di minuti abbiamo varcato le soglie di questo regno culinario. Di fronte a noi troviamo David Chang (MomoFuku – NYC) con Greinke Strasburg, polpette di riso arrosto con nori. In pochi minuti ci viene servito uno stuzzichino con due polpettine di riso e alga nori a julienne svolazzante.
Facciamo due passi e lì accanto c’è Cesare Battisti (Ratanà – Milano) che propone uno dei piatti che abbiamo maggiormente apprezzato: Sfoglia di nocciole e rosmarino, cubi di fassone, sale affumicato e aceto tradizionale; una vera delizia!
Entriamo nel padiglione, ci guardiamo in giro e decidiamo di provare un altro paio di proposte. La Noce di vitello alla crema di fegato di baccalà di Inaki Aizpitarte (Le Chateaubriand – Parigi) e la Bombetta di maiale, vitello e frattaglie con pomodoro marinato al timo, limone e focaccia di grano arso proposta da Aimo Moroni, Alessandro Negrini e Fabio Pisan (Il luogo di Aimo e Nadia – Milano).
E’ solo verso le 21:00 che la zona si riempie a dovere. Facciamo in tempo ad assaggiare l’audace Tartare di rognone alle ostriche di Carlo Cracco (Cracco – Milano) e poi veniamo travolte da un turbinio di emozioni grazie al piatto di René Redzepi (Noma – Copenhagen). Si chiama Dieta medievale: 6 diversi tipi di cereali dimenticati mantecati con erbette selvatiche e sugo di calamari, in una foglia di acetosa; foglia carnosa, golosi cereali e sugo di calamari in perfetta armonia. Abbiamo mangiato anche il gambo!
Ci spostiamo in un’altra sala e proviamo la Crudaiola di Roberto e Arturo Maggi (La Latteria – Milano): una vera delizia con del pomodoro fresco che ci ha riportato indietro di almeno una decina d’anni. Dopo una breve pausa, decidiamo di affrontare la lunga fila per Bottura. Che emozione.
Giunto il nostro turno arriviamo in questa piccola stanzetta buia con un tavolo da un lato: lì c’è Massimo Bottura (La Francescana – Modena) con la sua brigata che prepara la Lingua del Mondo: sushi di lingua tiepida al rafano e mostarde regionali + sorprese…
Tutti in fila abbiamo aspettato il nostro turno: lo chef serviva singolarmente ogni persona, adagiando la porzione sul palmo della nostra mano. E in quest’aura quasi mistica abbiamo assaggiato e gustato la lingua del mondo! Credo che sia stata praticamente un’epifania!
Abbiamo concluso con un cocktail de Gli Arabeschi di Latte e la delicata bavarese con le arance amare di Galdina della Seta (Pasticceria Galdina – Milano). Davvero un bell’evento: non credo sarebbe stato possibile assaggiare tutte queste prelibatezze in altra occasione.
L’unica pecca, forse, la mancanza di un percorso da seguire (le file erano veramente casuali) e di un piccolo spazio dove poter degustare a dovere ogni piatto.
Aspettiamo la prossima tappa!
mer, ott 20, 2010
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