La vita di una persona può essere letta anche attraverso ciò che mangia, secondo il famoso detto “siamo ciò che mangiamo“.

Rielaborando appena questo concetto, potremmo anche affermare che “siamo ciò che cuciniamo“, implica una partecipazione più attiva e cosciente nei confronti del cibo.

Prendiamo spunto da una pubblicazione di particolare interesse dal titolo “Si cucine cumme vogli’i’ ” per conoscere meglio un personaggio dello spettacolo particolarmente amato, che ci ha lasciato nel 1984 ma che è rimasto nel cuore e nei ricordi degli italiani grazie al suo straordinario talento: Eduardo De Filippo.

Ha preso vita nelle vesti di un poemetto gastronomico che Eduardo De Filippo aveva iniziato a comporre mantenendo le caratteristiche di un poema e illustrando allo stesso tempo le ricette più amate dal grande attore e regista.

In seguito alla sua morte questo testo è stato preso in eredità dalla moglie, Isabella Quarantotti De Filippo, che lo ha arricchito con i suoi ricordi culinari del grande commediografo napoletano.

Il risultato è un libro di cucina speciale, dedicato alle pietanze considerate ai tempi di De Filippo “povere” ma che appaiono oggi meravigliose nella loro semplice poesia e bontà.

L’edizione originale è del 2001, pubblicata presso Guido Tommasi Editore, tutt’oggi reperibile presso le maggiori librerie.

Consigliamo agli appassionati di De Filippo, e certamente anche a tutti gli amanti della buona cucina, di non lasciarsi sfuggire l’occasione di leggere questo libro veramente singolare.